Da quando le stampanti 3d sono diventate di larga diffusion tutti possono costruire da sè gli oggetti di uso comune e poi condividere le proprie idee, cosa che rappresenta un nuovo modello produttivo e una piccola rivoluzione tecnologica.
Le stampe 3d esistono infatti da decenni con il nome di fresa a controllo numerico, stampaggio 3d e tutta una serie di acronimi, la differenza è che questi passaggi si svolgono adesso in una macchinetta non diversa da quella per stampare in 2D su fogli A4.
Stampa a controllo numerico di precedente generazione.
Credo che il numero di materie prime utilizzabili sia il nuovo limite nella fabbricazione di tutti questi prototipi anche se è di queste settimane la notizia di droni-termiti chiamati Minibuilders, in grado di costrire un’intera casa con la tecnica della stratificazione.
Una volta trovato il giusto materiale di costruzione potranno essere realizzate anche scafi e imbarcazioni con qualcosa di simile al ferrocemento, la cui manodopera è tanto onerosa da essere ormai proibitiva per le costruzioni nei paesi più industrializzati, pur presentando interessanti caratteristiche.